Il Dato è tratto


16-09-2019

La parola a...Barbara Filippella, Responsabile Settore Sviluppo Competenze ABIFormazione

I temi legati al Dato sono nell’agenda dei vertici bancari negli ultimi anni.

Una gestione corretta ed efficiente delle informazioni in banca rappresenta un valore imprescindibile per l’intera organizzazione, oltre che una necessità dal punto di vista della compliance.
La spinta normativa ha determinato la necessità di ripensare ai modelli di gestione di dati e informazioni, per l’intero settore.
Il regolatore ha agito su molti fronti che hanno spinto nella direzione della Data governance e della Data Quality. I processi di Data Governance e Data Quality intrapresi dalle banche hanno aumentato notevolmente il valore del Dato in sé.
Ma per estrarre valore dal Dato, per passare dal Dato all’informazione e quindi all’azione, come si fa? E a che punto sono le banche rispetto ad iniziative dove il Dato sia legato a processi di «valore»?

Questi i temi al centro di un’indagine quali-quantitativa effettuata da ABIFormazione che ha coinvolto Chief Data Officer e Responsabili dell’Innovazione di realtà bancarie italiane di diverse classi dimensionali (70% del totale attivo).

Dall’indagine emerge un panorama composito, caratterizzato da alcuni elementi trasversali tra cui:

  • la strategia Data Driven, inizialmente appannaggio di poche banche, comincia a riguardare un bacino più ampio di realtà, forti di una notevole sponsorship da parte del top o middle management;
    È sicuramente diffusa la convinzione che sia giunto il momento dell’azione, non più posticipabile a un futuro indefinito. Le banche si stanno muovendo nella direzione Data Driven, con una spesa crescente nei Big Data e negli Analytics nel loro complesso;
  • i progetti Data Driven devono raggiungere obiettivi definiti e monitorabili attraverso specifici KPI, uscendo dalla logica dei “proof of concept” e passando a quella di progetti fattibili con risultati tangibili;
  • è percepita da tutti una particolare urgenza operativa, per mantenere il passo con le altre imprese (italiane ed estere) e per un più consapevole rapporto con le Fintech, in una relazione, quest’ultima, sempre più collaborativa;
  • l’acquisizione di figure professionali legate alla Data Science, che sappiano ricoprire questi nuovi ruoli, viene ancora considerata così difficile che molte banche considerano queste figure degli “unicorns”. Le banche in molti casi stanno sviluppando strategie di collaborazione tra figure interne ed entità esterne.

Il percorso verso il Data Driven Banking rimane una strada che presenta degli ostacoli, nonostante nel corso degli anni siano diminuite sia la complessità sia l’incertezza nei confronti di questo tipo di progettualità, grazie all’aumento di strumenti a disposizione delle banche e a una conoscenza più diffusa del fenomeno.

Da quattro anni ABIFormazione ha avviato e conduce un grande progetto formativo sul mondo dei dati e dei Big Data con l’obiettivo di diffondere questo approccio culturale e di formare i nuovi profili professionali. Attraverso:

  • incontri laboratoriali con i CDA e le prime linee delle banche
  • percorsi formativi dedicati a creare le figure del Data Analyst e del Data Scientist
  • moduli hands on dedicati a sperimentare le potenzialità dei dati
  • l’appuntamento annuale dedicato ai dati e ai Big Data, giunto quest’anno alla quarta edizione, che si terrà a Milano il 29 e 30 ottobre prossimi. In quest’occasione, ABIFormazione presenterà anche i risultati complessivi dell’indagine.


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